lunedì 16 aprile 2012

IMU IN 3 RATE

ROMA - "Per l'anno 2012 l'imposta dovuta per l'abitazione principale e per le relative pertinenze è versata in tre rate" 16 giugno, 16 settembre, 16 dicembre. Lo prevede un emendamento del relatore al dl fiscale. Nella prima e la seconda rata si pagherà, per ciascuna della tranche, un terzo dell'imposta calcolata applicando l'aliquota di base e la detrazione previste. Queste rate si pagano il 16 giugno e il 16 settembre mentre la terza rata, fissata al 16 dicembre, è a saldo dell'imposta complessivamente dovuta per l'intero anno con conguaglio sulle precedenti rate. AGEVOLAZIONI IMU PRIMA CASA, UNA A FAMIGLIA - Le agevolazioni Imu sulla prima casa si applicheranno solo sull'abitazione dove il contribuente "e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente" e "si applicano per un solo immobile". Lo prevede un emendamento del relatore al dl fiscale presentato alla Commissione Finanze della Camera OK COMMISSIONE A ESENZIONE BORSE STUDIO  - La Commissione Finanze della Camera ha approvato un emendamento al dl fiscale che esenta le borse di studio. Lo riferisce Maurizio Bernardo del Pdl a margine dei lavori. In Senato era stato invece deciso che si pagassero tasse sulle borse di studio superiori agli 11.500 euro. Questa norma ora è cancellata CONIUGI SEPARATI; PAGA IMU CHI ABITA CASA  - Nel caso di separazione o divorzio pagherà l'Imu chi resta nella casa, chi ha dunque un "diritto di abitazione" anche se non necessariamente ne è proprietario. Lo prevede un emendamento al dl fiscale presentato dal relatore IMU SI PAGHERA' ANCHE CON BOLLETTINO POSTALE  - L'Imu si pagherà non solo con il modello F24 ma anche, "a decorrere dal 1/o dicembre 2012, tramite apposito bollettino postale". Lo prevede un emendamento al dl fiscale riformulato dal relatore, Gianfranco Conte del Pdl Ecco le novita' principali della bozza della delega, all'esame del Cdm: FONDO PER SGRAVI FISCALI  - "Il gettito conseguente alla riduzione dell'evasione, confluisce in un apposito fondo strutturale, destinato a finanziare sgravi fiscali fiscali". Lo prevede l'articolo 5 della bozza della delega fiscale, oggi all'esame del cdm, che l'ANSA può visionare VERSO STABILIZZAZIONE 5 PER MILLE  - Si va verso una "stabilizzazione del 5 per mille". E' quanto scritto nella bozza della delega fiscale, che andrà oggi in cdm e che l'ANSA può visionare. L'indicazione non è in uno dei 18 articoli, in cui attualmente si articola la riforma, ma in un "memo" in calce alla bozza. ATTUAZIONE IN NOVE MESI  - "Il Governo è delegato ad adottare, entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi, recanti la revisione del sistema fiscale, secondo i principi e i criteri direttivi indicati nella presente legge". Lo prevede il primo articolo della bozza della delega fiscale che oggi sarà esaminata dal cdme che l'ANSA può visionare RIFORMA CATASTO, ARRIVANO MQ E VALORI MERCATO  - Arriva la riforma del catasto che utilizzerà "il metro quadrato come unità di consistenza". Lo prevede l'art.2 della bozza della delega fiscale. Sono previste "procedure di collaborazione con i Comuni nel cui territorio sono collocati gli immobili". Saranno anche utilizzate "funzioni statistiche atte ad esprimere la relazione tra il valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie dei beni per ciascuna destinazione catastale e per ciascun ambito territoriale". REVISIONE PERIODICA SU RENDITE CASA -La riforma del catasto prevede "meccanismi di adeguamento periodico dei valori e delle rendite delle unità immobiliari urbane, in relazione alla modificazione dei parametri utilizzati per la definizione del valore patrimoniale e della rendita". E' quanto si legge nell'articolo 2 della bozza della delega fiscale che l'Ansa può visionare COMMISSIONE ALL'ISTAT SU LOTTA EVASIONE  - Nell'ambito della lotta all'evasione verrà istituita "presso l'Istat una commissione indipendente, senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, composta da esperti indicati dall'Istat, dal ministero dell'Economia e delle finanze e da altri ministeri interessati". E' quanto si legge nell' art.3 della bozza della delega fiscale. "Il Governo redige annualmente, all'interno della procedura di bilancio, un rapporto sulla strategia seguita e sui risultati conseguiti sul fronte delle misure di contrasto all'evasione". SCONTI NEL MIRINO, MA FAMIGLIA E' PRIORITA'  - Il Governo è delegato a "ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali che appaiono, in tutto o in parte, ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche o che costituiscono una duplicazione, ferma restando la priorità di tutela della famiglia, della salute, delle persone economicamente o socialmente svantaggiate, del patrimonio artistico e culturale, della ricerca e dell'ambiente". Lo prevede la bozza della delega fiscale, che oggi arriverà in cdm CALO TASSE SU REDDITI BASSI NODO DA SCIOGLIERE  - Tra le destinazioni del fondo da costituire con le maggiori entrate del recupero dell'evasione, una nota contenuta nella bozza della delega indica anche "misure di sostegno per i redditi più bassi". Ma - secondo quanto risulta nel testo provvisorio - si parla di "modifica allo stato non confermata". Il nodo è sul tavolo del Cdm REVISIONE ADEMPIMENTI PER SEMPLIFICARE  - Il Governo provvederà alla "revisione sistematica dei regimi fiscali e loro riordino, al fine di eliminare complessità superflue" e alla "revisione degli adempimenti con particolare riferimento a quelli superflui o che diano luogo, in tutto o in parte, a duplicazioni, o risultino di scarsa utilità per l'Amministrazione finanziaria ai fini dell'attività di controllo e di accertamento o comunque non conformi al principio di proporzionalità". Sono alcune delle norme di semplificazione contenute nella bozza di delega fiscale

lunedì 2 aprile 2012

IMU "Il solito pasticcio all'italiana"

Mancano due mesi e mezzo al pagamento dell’Imu, e possono essere molto pochi, visto che le regole a livello nazionale non sono state ancora fissate e quelle a livello comunale men che meno. E quando lo saranno? Ancora pochi giorni fa sono stati presentati in Parlamento diversi emendamenti, riguardanti vari aspetti della nuova Imposta municipale unica sugli immobili. E non si sa se verranno approvati o no. Un testo definitivo è atteso prima di Pasqua, ma anche se ci si arrivasse, non saremmo già fuori tempo massimo per giugno, visto che poi i Comuni dovranno dire la loro (in molti casi, dopo le elezioni amministrative?). La Consulta nazionale dei Caf fa suonare l’allarme e chiede il rinvio della scadenza del 16 giugno. Mancano due mesi e mezzo al pagamento dell’Imu, e possono essere molto pochi, visto che le regole a livello nazionale non sono state ancora fissate e quelle a livello comunale men che meno. E quando lo saranno? Ancora pochi giorni fa sono stati presentati in Parlamento diversi emendamenti, riguardanti vari aspetti della nuova Imposta municipale unica sugli immobili. E non si sa se verranno approvati o no. Un testo definitivo è atteso prima di Pasqua, ma anche se ci si arrivasse, non saremmo già fuori tempo massimo per giugno, visto che poi i Comuni dovranno dire la loro (in molti casi, dopo le elezioni amministrative?). La Consulta nazionale dei Caf fa suonare l’allarme e chiede il rinvio della scadenza del 16 giugno. Secondo la Consulta, che raggruppa circa 60 Centri di assistenza fiscale su 80, «servono certezze sulle nuove aliquote, altrimenti sarà il caos. Ed è per questo che è necessario trovare una soluzione entro Pasqua», laddove per soluzione non si intende solo l’approvazione del testo in forma definitiva (questo sarebbe il minimo) ma anche un passo ulteriore. Questo passo è proposto così dal presidente del Consorzio Caaf (Caaf con due A) della Cgil, Mauro Soldini: «Si può prendere a riferimento l’aliquota base nazionale e far versare il 50% di questa aliquota come acconto sull’Imu». Il resto si verserà in un secondo tempo e con regole stabilizzate. «In alternativa, o meglio in aggiunta» dice Soldini, «il governo dovrebbe spostare i termini di pagamento dell’Imu ad altra data». Se no, c’è il rischio di avere «milioni di persone che vengono per le dichiarazioni dei redditi, costrette a tornare per pagare l’Imu». Sono 18 milioni gli italiani che ogni anno si rivolgono alla Consulta dei Caf. Il problema sollevato dai Caf potrebbe essere risolto in Senato, ma se il governo vuole intervenire in quella sede deve sbrigarsi: il testo viene licenziato in commissione oggi, e domani andrà in Aula per essere approvato (come detto) prima di Pasqua. Comunque della nuova Imu si sanno già molte cose, non ultima il fatto che grava anche sulla prima casa (che invece l’Ici, nella versione più recente, esentava) e grava molto di più sulle seconde e terze case e via pagando. Proviamo a prefigurare l’impatto, con la riserva che gli emendamenti ancora in discussione potrebbero cambiare aspetti importanti. Non c’è un’aliquota unica nazionale, ne esistono due che poi i singoli Comuni possono aumentare o diminuire entro certi limiti. L’aliquota ordinaria sulla prima casa è dello 0,4% della rendita catastale. I Comuni la possono diminuire o aumentare dello 0,2%, quindi l’Imu prima casa varia fra lo 0,2% e lo 0,6% della rendita. Sulla prima casa esiste una detrazione fissa di 200 euro più un ulteriore sconto di 50 euro per ciascun figlio residente nell’unità immobiliare anche se non a carico fino al compimento dei 26 anni d'età e fino a un massimo di 400 euro (8 figli). Per le altre proprietà l’aliquota ordinaria è dello 0,76% aumentabile (o riducibile) dello 0,3%, quindi la variabilità è fra 0,46% e 1,06% (davvero pesante). Ma le indicazioni date finora non bastano, c'è qualche complicazione ulteriore. Nel calcolare l'Imu bisogna considerare non la rendita catastale semplice ma rivalutata del 5% a cui aggiungere un moltiplicatore con dei coefficienti che variano a seconda della tipologia dell’immobile. Dunque, ecco la formula: Imu = base imponibile (rivalutata del 5%) X coefficiente di rivalutazione X aliquota. E il coefficiente più alto è pari a 160 (cioè a una rivalutazione del 60%) per abitazioni, box, magazzini e tettoie, mentre il più basso è di 55 per negozi e botteghe. E il risultato va poi moltiplicato per l’aliquota comunale.