giovedì 29 marzo 2012

Detrazione riqualificazione energetica (55%)

Vorresti avere in casa degli impianti di riscaldamento o di illuminazione che rendano meglio consumando meno energia? Grazie alla riqualificazione energetica è possibile e ottenere un risparmio energetico che si traduce in bollette di luce e gas più basse.
Per riqualificazione energetica si intendono tutti gli interventi di manutenzione o sostituzione di vecchi impianti elettrici e di riscaldamento, utili a migliorare il rendimento degli impianti stessi. Gli interventi più comuni sono:
    - il miglioramento delle prestazioni delle parti perimetrali della casa (isolamento termico, sostituzione di porte e finestre...);
    - la sostituzione di parti obsolete degli impianti di riscaldamento e di illuminazione con altri più efficienti e a inferiore impatto sull’ambiente;
    - l’utilizzo dell’energia gratuita del sole per la produzione di energia elettrica (pannelli fotovoltaici) e termica (collettori solari).
E’ importante sapere che fino alla fine del 2012 c’è un motivo in più per pensare alla riqualificazione energetica. Fino al 31 dicembre 2012 la detrazione fiscale prevista per questi interventi è pari al 55% delle spese sostenute. Inoltre, il decreto legge “Salva Italia” ha introdotto nuove regole in materia di agevolazioni fiscali anche per i contribuenti che effettuano interventi di riqualificazione energetica di edifici già esistenti. Ora, ad esempio, rientra tra gli interventi detraibili anche la sostituzione di scaldacqua tradizionali con altri a pompa di calore.
La riqualificazione energetica è importante anche se si ha intenzione di vendere o affittare un immobile. Gli interventi consentono infatti di ottenere un certificato energetico che permette di valorizzare l’immobile e di migliorarne la vendibilità sul mercato immobiliare. Inoltre, per chi si appresta ad acquistare, si tratta di un indicatore importante dei costi necessari per il mantenimento dell’abitazione, un metro di valutazione fondamentale per l’acquisto di casa.
Ecco perché è così importante migliorare il rendimento degli impianti di casa e beneficiare di un’agevolazione davvero vantaggiosa fino a fine anno.

giovedì 22 marzo 2012

IMU, come rincara l’imposta nelle principali città italiane

La prima scadenza IMU, fissata per il 16 giugno 2012, si sta avvicinando. Cerchiamo quindi di capire quali sono gli obblighi per i proprietari delle case, e quali altri appuntamenti con il pagamento dell’imposta municipale unica sono attesi durante l’anno in corso, che si preannuncia come particolarmente penalizzate sotto il profilo dei rincari fiscali. Cresce l’attesa per il 30 giugno Fino ad oggi sono poche le amministrazioni comunali che hanno deciso di ritoccare le aliquote IMU al rialzo: la motivazione non risiede tuttavia in un estremo virtuosismo da parte dei primi cittadini, quando nel fatto che per la chiusura dei budget delle municipalità c’è ancora parecchio tempo. Le decisioni sulla revisione dei margini delle aliquote IMU sono infatti da assumere entro il 30 giugno: è pertanto probabile che i Comuni aspettino lo svolgimento delle tornate amministrative di maggio per poter effettuare un incremento (sgradito) delle aliquote immediatamente dopo. In alcuni grandi centri urbani, da Roma a Bologna, da Firenze a Trento, gli aumenti sono già stati deliberati o sono sostanzialmente pronti per la delibera. Nella maggior parte dei casi i ritocchi più corposi hanno riguardato le seconde case, anche se non sono state esentate nemmeno le prime abitazioni ad uso residenziale. Che la stragrande maggioranza dei Comuni possa portare in aumento le aliquote IMU è d’altronde cosa ben nota: con l’ultima ondata di tagli le municipalità hanno visto rapidamente ridotte le proprie disponibilità monetarie, con conseguente necessità di reperire ulteriore liquidità su altre fonti. Le scadenze La scadenza più ravvicinata, come già segnalato, è stabilita per il 16 giugno: entro tale data i proprietari di casa dovranno pagare la prima rata dell’Imu, l’imposta municipale che ha ampiamente sostituito la vecchia Ici. La prima rata prevederà il pagamento di un onere calcolato sulla base dell’aliquota del 4 per mille in maniera quasi omogenea per tutte le aree comunali. Il vero cambiamento avverrà invece con la seconda rata, quella di dicembre, che si preannucia poter essere molto più salata. La ragione è abbastanza semplice: mentre la rata di giugno è calcolata sull’aliquota base, quella di dicembre sarà invece conteggiata tenendo conto delle decisioni delle singole municipali, che potrebbero portare in probabile aumento l’aliquota stessa (cosa invece ben poco probabile per la scadenza di giugno, considerata la difficoltà nel chiudere il budget entro tali termini). Sulla prima casa di proprietà, infatti, i Comuni possono oscillare con le aliquote tra il 4 e il 7 per mille. L’aliquota diventerebbe ancor più pesante per le seconde case, con una spinta fino al 10,7 per mille. A Genova l’IMU sulla prima casa che abbiamo assunto come termine di riferimento è pari a 372 euro. Ben più cara l’IMU in caso di applicazione su casa in affitto, che sale a quota 1.230 euro rispetto ai 628 euro del 2011, con un aumento di quasi 100 punti percentuali. Risparmieranno, invece, coloro che sono titolari di case sfitte, che pagheranno 1.230 euro rispetto ai 1.268 euro del 2011.

mercoledì 21 marzo 2012

CATASTO PRONTO IL DISEGNO DI LEGGE

Un aumento delle rendite, compensato dalla riduzione delle aliquote, in particolare quelle che gravano sui trasferimenti. questa la novità più importante dell'annunciata riforma del catasto contenuta nel disegno di legge governativo, già pronto, e la prossima settimana al vaglio del consiglio dei ministri. una riforma resa necessaria da un catasto che- come spiega la relazione illustrativa al provvedimento- "è basato su valori di oltre vent'anni fa" a cambiare sarà prima di tutto la classificazione degli immobili, non più effettuata secondo il vecchio sistema di misurazione per vani, ma secondo criteri più aggiornati quali la localizzazione dell'immobile, la sua qualità e la sua superficie in metri quadri. dopo la stangata-imu l'obiettivo del governo è di "mantenere inviariato il carico tributario ma ripartendolo diversamente"

lunedì 19 marzo 2012

VILLETTA DA SOGNO Cisano sul Neva



A soli 3 Km dalla caratteristica cittadina di Albenga, e dal suo mare e fantastiche spiaggie, famosa per i suoi carciofi conosciuti in tutto il mondo, vendiamo villetta da sogno di nuova construzione, completa di ogni confort. La proprietà si sviluppa su tre livelli, il piano d'ingresso è composto da una grande zona giorno con cucina abitabile, due camere e bagno, il piano superiore mansardato è composto da due camere da letto, tutte e due con dei bei terrazzi abitabili e un bagno, particolare interessante è che una delle camere ha al suo interno un angolo cottura attrezzato, scendendo al piano interrato, abbiamo una grande taverna con camino a legna, un'altra cucina, un bagno, cantina e grande box doppio.
La cura dei particolari e la scelta dei materiali con cui è stata costruita la villetta la rendono adatta ad una clientela attenta e raffinata.
Fa da cornice alla proprietà un bellissimo giardino piantumato con alberi da frutto e fiori attrezzato con zona barbeque dove poter passare piacevoli serate in compagnia degli amici.

martedì 6 marzo 2012

COSA DEVE FARE CHI VUOLE COMPRARE O VENDERE CASA

il mercato dei mutui decide sulle compravendite mentre le compravendite immobiliari languono i costi dei mutui crescono. nonostante l'euribor basso e la pioggia di liquidità sulle banche, da parte della bce, chi si avvicina ad uno sportello bancario per chiedere un prestito per la casa se ne va scoraggiato. con questi mutui e con questi prezzi degli immobili, domanda e offerta non si incontreranno mai cosa deve fare chi vuole comprare: 1. avere dei risparmi. in questo momento le banche concedono, nel migliore dei casi, il 70% del valore dell'immobile. considerando inoltre le spese iniziali (notaio, tasse, ecc) ciò significa che i potenziali acquirenti devono avere a disposizione il 40% del valore dell'abitazione. per fare un esempio, se una casa costa 200mila euro e non si hanno 80mila euro, meglio lasciar perdere 2. non indebitarsi oltre il 35% del proprio reddito. le banche sono più selettive al momento di concedere un prestito. bisogna pertanto calcolare la rata, ma non solo con l'euribor attuale, che è ai minimi, ma anche considerando gli aumenti futuri. nella peggiore delle ipotesi la rata del mutuo non deve superare il 35% del reddito disponibile 3. stabilità lavorativa. questo è un capitolo fondamentale, dato che, statali a parte, presto la riforma del lavoro potrebbe modificare in profondità i rapporti da lavoro dipendente cosa deve fare chi vuole vendere: i proprietari che non hanno nessuna fretta di vendere il proprio immobile, ovviamente, possono aspettare. chi invece non può farlo e vuole accelerare l'operazione deve: 1. essere realista sulle capacità di spesa attuali: in pratica deve essere informato suille condizioni dei mutui tanto quanto l'acquirente e sapere che nessuno potra`avere un finanziamento come nel 2007 2. non fidarsi di chi non è passato in banca. molti potenziali acquirenti fanno tranquillamente delle proposte ma non hanno la minima idea delle difficoltà che avranno epr ottenere un prestito 3. rivedere il prezzo in base alle capacità si spesa reali. chi compra casa e ha bisogno di un mutuo è nelle condizioni di un saltatore che ha bisogno di una pertica. se la pertica è il mutuo, il prezzo è l'asta da saltare: è inutile metterla troppo in alto, se le pertiche in circolazione non sono sufficienti FONTE IDEALISTA