In Spagna, Irlanda e negli USA ci fanno i conti da cinque anni, questa situazione non conviene al proprietario, ma neppure alla banca, salvo però che gli altri agenti del mercato non comincino a farle notare che i suoi cosiddetti attivi cominciano ad essere passivi: tappare si può, ma fino a un certo punto.
Visco con le sue indicazioni, ha dunque dato il via ad una nuova fase, in cui si assume che si potrebbe verificare un crollo dei prezzi che gli istituti bancari devono tenersi pronti a coprire con maggiori accantonamenti, i problemi degli istituti delle banche italiane non sono solo quelli del monte dei paschi. Le sofferenze dei prestiti concessi negli anni passati, alcuni con troppa leggerezza, altri indeboliti dalla crisi, ne mette a rischio i bilanci.
Ecco allora che è necessario mettere in conto degli accantonamenti per coprire queste falle e rafforzarsi in vista di problemi futuri, per questo le banche non concedono da tempo prestiti, né alle famiglie né alle imprese, e l'annuncio del governatore Visco annuncia tempi peggiori, perché significa che il credito disponibile per il mattone sarà ancora meno nei prossimi mesi, scrive in proposito il quotidiano economico milano finanza: mentre si rafforza la banca, si indebolisce il già fiacco mercato del credito real estate, a cui si aggiunge la crisi perdurante con il crollo della domanda. risultato, le transazioni immobiliari sono al minimo storico, notizia funesta per un settore che da sempre è il primo indicatore della salute economica di un paese.
Salviamo le banche (è più giusto dire ordiniamo alle banche di proteggersi dai rovesci globali) al prezzo di comprimere la crescita. a rimetterci, come al solito, è chi ha le spalle meno larghe.
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